Il mio Mappamondo
<<Cos'è più importante>> chiese Grande Panda, <<il viaggio o la meta?>>
<<La compagnia>> rispose Piccolo Drago.
James Norbury
Mappamondo nasce dal bisogno di uscire di casa.
Non solo da un luogo, ma da un confine interiore.
Dal desiderio di esserci, davvero, e di provare a costruire legami autentici, dal vivo.
Non so se sarò abbastanza in gamba da riuscire ad offrire qualcosa di eccezionale, ma so che non voglio restare fermo.
So che voglio provarci.
Lasciare il mio posto sicuro e attraversare paesi, scuole, piazze, strade.
Per conoscere, per crescere, per restituire.
Perché credo che l'impegno vero parta dal lavoro sul campo: dallo sguardo, dalla voce, dalla possibilità di poter stare accanto.
È un percorso personale, umano.
Una mappa fatta di incontri veri: strette di mano, sguardi, parole che lasciano il segno.
Vale ovunque: a scuola, in università, in una casa famiglia, in un ospedale, in un istituto penale minorile, in un centro di accoglienza.
Se c’è una cosa che ho imparato, è che certe distanze si colmano solo camminando.
E a me, adesso, non interessa arrivare lontano.
Mi interessa arrivare vicino a te.